43 vecchie foto che stanotte non ti faranno chiudere occhio

Ogni tanto mentre navigo nel web faccio una visita in qualche sito che si occupa di mistero e su thegostdiaries.com mi sono imbattuto in alcune foto davvero inquietanti, ancor più se si pensa che sono foto, ad occhio e croce, fatte nella prima metà del XX secolo quando non tutti possedevano una macchina fotografica e ancora non esistevano gli effetti grafici.

Da thegostdiaries.com – Le foto che seguono sono state selezionate dai bui archivi del passato. Ancora una volta, non abbiamo alcuna spiegazione che le riguardi. Potrebbero essere opere d’arte. Forse sono le reliquie fotografiche di una famiglia squilibrata o di culto (quello che credo anch’io). O forse sono i messaggi di entità possedute.

Sinceramente non possiamo comprendere la natura di queste immagini. Chiaramente, sono reali, e quello che ci chiediamo è: cosa ha spinto i fotografi a fare la foto invece, per esempio, di scappare? Ancora più importante, cos’ha costretto i soggetti di queste immagini a comportarsi nel modo in cui li vediamo? È possibile che la nostra storia contenga altre storie non raccontate di possessione occulta?

Ecco la carrellata di queste vecchie, inquietanti e misteriose foto e cercate di immaginare gli stati d’animo delle persone riprese in esse:

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http://theghostdiaries.com

19 thoughts on “43 vecchie foto che stanotte non ti faranno chiudere occhio

    • Le foto artistiche non esistono sono una di quelle frasi che si dice ma di cui non si comprende il significato, giustappunto perchè foto artistica non vuol dire nulla.

  1. Le foto che vedono protagonisti bambini piccoli in braccio a donne velate hanno una spiegazione molto logica: veniva usato questo stratagemma per far sì che i bambini stessero buoni e fermi; le donne velate sono le loro madri.
    Quanto alla foto con l’orrido coniglio… era un coniglietto pasquale.

  2. La 2a, la 9a e la 20esima sembrerebbero legate a dei riti della Settimana Santa quali si svolgono ancora qui in Sardegna, in Sicilia ed in Spagna. In particolare nella 20esima, le donne vestite di nero alle spalle del bambino ricordano molto le consorelle delle Arciconfraternite che accompagnano il Crocifisso nelle processioni di Cagliari (https://www.flickr.com/photos/winter-guest/4486344823).

    Molte foto sono davvero suggestive, e sicuramente il fatto che siano così antiche aggiunge una nota di ulteriore, evocativo mistero…
    Belle tutte!

    Simone

  3. Confermo quanto detto da Simone nel commento qui sopra e colgo l’occasione per fornirvi un link delle mie foto di una delle processioni religiose che caratterizzano la “Semana Santa” in Spagna e in particolar modo della città di Salamanca (Castilla y León). Ogni processione è svolta da una confraternita diversa e ciascuna di esse si distingue dal colore del saio o delle bende….https://www.flickr.com/photos/frankieem/13696724025/in/set-72157642617093294
    Facile rendere inquietanti funzioni religiose come la suddetta! Belle però!

  4. Le foto di persone con maschere antigas arrivano dal periodo delle guerre mondiali, in inghilterra, dove si preveniva la gente comune ad usarle in caso di bombardamenti, anche nelle scuole ovviamente.

    Mentre per quanto riguarda quella foto con i bambini e il coccodrillo e il palazzo in fiamme alle spalle, era una fontana in una piazza a Stalingrado. La foto venne scattata durante la battaglia del 1943.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Barmaley_Fountain trovate più informazioni qui.

  5. Settimana santa,periodo della guerra fredda,il terrore per lo sgancio della bomba nucleare,la peste ,l’ectoplasma durante le sedute spiritiche,molte in effetti sono perfettamente spiegabili.

  6. La dodicesima foto è una foto post mortem (se non ricordo male), si usava fare come foto ricordo poco prima che venisse seppellito il defunto, in questo caso il signore seduto era morto (ripeto: se non ricordo era una di quel tipo di foto la 12esima) e venivano messi in pose naturali da farli sembrare ancora vivi assieme ai familiari o anche da soli. Magari anche altre di queste immagini sono foto post mortem ma non le conosco quindi non saprei ma la dodicesima son quasi sicuro. Allego link per maggiori info http://it.m.wikipedia.org/wiki/Fotografie_post_mortem

  7. La foto 33, quella degli uomini con le maschere con i becchi lunghi, risale ad un periodo cominciato nel XIV secolo. Quelle maschere fanno parte di quello che viene definito “abito del medico della peste”, che consiste in: tonaca nera fino alle caviglie, guanti, scarpe, bastone, cappello e maschera.
    La maschera a forma di becco aveva la funzione di respiratore per tener lontani i cattivi odori che, si pensava, trasmettessero le epidemie. Era composta da due buchi per gli occhi coperti da lenti di vetro e da due buchi per il naso; all’interno del “becco” venivano posizionate sostanze profumate come lavanda, timo, mirra, menta, …
    (http://it.wikipedia.org/wiki/Abito_del_medico_della_peste)

  8. Sono fotografie bellissime e come tali capaci non di riprodurre ma di rendere l’animo del momento, il gnius loci, la condizione umana… ecco quella fa paura…una umanità capace da sempre di violare e caplestare i diritti dei suoi cuccioli… un mondo umano dissimile dal mondo animale…oggi sono cambiati i modi ma in questa palla avvelenata che è il mondo si perpetuano vizi privati e pubbliche virtù, tutto all’insegna di quell’ignoranza che serva a mantenere docili i robot….

  9. Sinceramente mi sembra un po’ iperbolica l’introduzione.. addirittura dovevano scappare invece di fotografare? ahahah
    Non ci trovo niente di spaventoso. Le foto sono per lo più ironiche (es la 14 e la 15), artistiche (il che significa che sono state fatte con un’attenzione particolare al fine di realizzare l’idea dell’artista come ad esempio lo “student’s dream” a cui hanno addirittura dato un titolo ben visibile o quella delle corna).. che caro povero fotografo non capisco come fa ad uscirsene con una simile castroneria.
    Il resto sono rappresentative di normale vita quotidiana (anche al tempo dei rischi di guerra chimica) o semplicemente foto di famiglia o fotoritratti non venuti benissimo e/o rappresentativi di alcune patologie che per pudore venivano coperti con maschere in plastica/cuoio o bendaggi. Solo una piccola parte rappresenta effettivamente attività rituali di alcuni culti.

    In ogni modo le foto sono tutte molto belle ed interessanti come la maggior parte delle foto d’epoca, solo trovo un po’ ridicola l’introduzione ed il titolo della pagina.. ma d’altronde capisco che uno più “realistico” magari vi avrebbe fruttato qualche visualizzazione in meno.. quindi bene così.

  10. Tutto questo fa capire quando la fotografia, arte meravigliosa, sia capace di rendere drammatiche, terribili e sconvolgenti cose che, all’epoca, erano normalissime.
    Il fascino del passato, del bianco e nero e dello sfuocato tornano sempre a noi, ciclicamente, e ci sconvolgono per la loro cruda realtà.

  11. La 25° è pure su una vecchia rivista focus, sono donne tedesche (o danesi, non ricordo), vestite con degli abiti tipici del loro paese. L’articolo della rivista sottolineava come questi costumi ricordassero quelli dello stereotipo delle streghe. La 31° rappresenta Berlino dopo essere stata conquistata dagli alleati: si ricorda che 1/3 dell’intera città venne completamente rasa al suolo. Le foto con persone che indossano maschere anti gas fanno banalmente riferimento a prove ed esercitazioni in caso di attacco atomico.

  12. coprire la donna che tiene in braccio il neonato per fotografare solo lui è a dir poco geniale!

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