Come l’anima, essenza del DNA, definisce la nostra presenza fisica 3D

A causa della manipolazione genetica del nostro DNA da parte degli Anunnaki, stiamo usando solo 22 dei 64 Codoni presenti nel nostro DNA. I Codoni sono come interruttori della luce e la maggior parte di loro sono disattivati.

clicca per lo zoom – scarica per usare come screensaver
beautiful_galaxy-1002291Vi siete mai posti la seguente domanda sapendo che usiamo solo il 10% delle capacità del nostro cervello (altri molto meno): “E se ci fosse un modo di accedere al 100% del nostro cervello? Cosa saremmo in grado di fare?”

Forse se i rimanenti Codoni nel nostro DNA venissero attivati, potremmo conoscere la risposta. Certo, quelli che si basano sui dati empirici per eseguire il backup di un’ipotesi scientifica sosterranno che usiamo già il 100% del nostro cervello, ma questo non spiega le anomalie intellettuali come Nikola Tesla, che era in grado di immaginare cose che l’uomo comune non può.

Ad esempio, quando una persona ha una NDE (esperienza di premorte), l’anima lascia il corpo, ma il DNA rimane nel guscio. Se le nostre vite precedenti e l’essenza dell’anima fossero mantenute all’interno del DNA del corpo, allora, una volta lasciato il corpo, non ci sarebbe alcun ricordo né di chi si fosse, né di qualsiasi delle vite precedenti.

N.D.E. cosa c’è dopo la morte

Avendo avuto una NDE, molte persone hanno detto che avevano una coscienza galattica innata e, mentre erano fuori dal corpo, sapevano tutto di nulla, ma non sono stati autorizzati a riportare tutta questa conoscenza con loro al ritorno nei propri corpi.

Quindi, se il DNA e il cervello sono ancora all’interno del guscio, ma l’anima è in grado di sapere tutto di niente dopo aver lasciato il corpo, allora, quanto è importante il nostro DNA a livello eterico?

Nella società di oggi, c’è una grande richiesta di portare avanti il ​​nome della famiglia, eppure, alla fine, è solo un nome. In una vita precedente, eri qualcun altro con un cognome diverso, quindi, in che modo è importante che il proprio nome di famiglia continui a livello spirituale?

Tutti noi scegliamo d’incarnarci nei membri della propria famiglia, avente uno specifico DNA codificato ed è a noi dato scegliere di, o rendere il massimo dal nostro DNA o, semplicemente, di esistere con esso. Non c’è da meravigliarsi del fatto che la Rockefeller Fundation ha speso così tanti soldi sul Progetto Genoma Umano, il cui obiettivo è quello di identificare e mappare il nostro DNA.

Sembra che la paura sia l’antagonista principale per l’evoluzione del DNA umano, mentre, un blocco secondario, potrebbe derivare dal non credere quanto potenti siamo veramente. In altre parole, la realtà in cui viviamo sarebbe un gigantesco effetto placebo che lavora contro di noi, infatti, diamo il nostro potere alla religione, mentre viviamo in una matrice che si nutre delle nostre paure.

Forse il nostro DNA è codificato per aprirsi in un determinato momento astrologico, come ad esempio, al termine della precessione degli equinozi?

È anche possibile che noi siamo quelli che ci stanno frenando dall’evolversi. Infatti, i nostri corpi potrebbero essere stati programmati per credere, x numero di anni, ad un’esistenza limitata all’interno della casella di conformità. Attraverso il lavoro del dr. Masaru Emoto sull’acqua e la coscienza, sappiamo che l’acqua può inviare alle cellule dei nostri corpi, messaggi che possono essere stati effettuati dal nostro DNA.

Masaru Emoto Experiment

E se dovessimo chiedere dell’acqua per aprire completamente il nostro DNA? Certo, dopo molti anni di condizionamento all’interno di questa matrice, ci sarebbe voluto molto tempo per convincerci che ciò è possibile … ma se fosse vero?

A causa della possibile esistenza di una anomalia genetica dannosa per il guscio, la nostra vera identità è nell’anima.

C’è un’alta probabilità che ognuno di noi scelga d’incarnarsi in corpi che portano la maggior parte del proprio lignaggio genetico galattico, ma che è dove, praticamente, finisce. Come esseri spirituali aventi un’esperienza umana, è la nostra essenza anima che conta, non il codice genetico del nostro guscio o il nome di famiglia in cui siamo nati.

In ultima analisi, noi anime, portiamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, ma mentre ci troviamo in questa attuale incarnazione, il nostro DNA può avere la chiave per far si che diventassimo tutto quello che possiamo eventualmente essere.

8 thoughts on “Come l’anima, essenza del DNA, definisce la nostra presenza fisica 3D

  1. Con quanta sicurezza alcuni esseri umani danno per certa la “reincarnazione” e la “memoria animica”, ma si sono mai posti questa semplice domanda: “Qual’è il mio primo ricordo di QUESTA vita?”, i più precoci rispondono: “Non mi ricordo, intorno ai due anni di età, credo, ma cosa importa?!”. Questa è la dimostrazione lampante che sono soltanto corpi, involucri vuoti derivanti dalla combinazione genetica dei loro genitori, diverso è invece chi ricorda perfettamente l’istante in cui aprendo per la prima volta gli occhi in questa realtà pensa: “Sono nato!” e comincia a preoccuparsi di tutto il bestiario ignoto che lo circonda, suoi parenti stretti in primis, ricordandosi perfettamente quel tragico quell’istante per tutta la vita.
    L’ipnosi è la porta che apre molte vie, la via agli spiriti inferiori, la via degli archivi onirici non accessibili nella veglia e la via della fantasia più bizzarra, dunque nessuna prova valida si ricava dai racconti degl’ipnotizzati che vi sia all’interno di un corpo qualsiasi necessariamente un’anima con ricordi di vite precedenti, anche se questa ipotesi fa comodo a molti per sentirsi più importanti di un semplice corpo mortale, essendo l’80% degli esseri umani solamente carne, particolare omesso da tutte le religioni sataniche per ovvie speculazioni di massa.

    • Tutte le opinioni vanno rispettate seppure opinabili come le tue che mi sembra non vanno in profondità ma restano nella solita superficialità del credere o non credere ad una ipotesi non portando nulla di concreto per avvallarsi o smentire.

  2. E’ spiegato nei testi Vedici che la Nostra vera natura eterna è l’Atman, che però il termine anima non descrive esaurientemente.
    L’Atman è costituito di eternità, beatitudine e conoscenza.
    Entrando in contatto con la materia si acquisisce un corpo sottile costituito da mente, intelligenza e falso ego; inoltre il corpo grossolano composto da terra, acqua, fuoco, aria ed etere.
    Quando la Persona “muore” senza aver raggiunto la perfezione, resta senza momentaneamente del corpo grossolano, ma dispone ancora del corpo sottile il quale “trasporta” l’Atman in un nuovo corpo grossolano in funzione della coscienza sviluppata, nonché dei pensieri dominanti al momento della morte.
    Ecco spiegato la situazione dei fantasmi nonché di tanti corpi meno pesanti sparsi per l’Universo, ovvero di esseri più evoluti che dispongono di corpi con meno terra e più etere, non per niente si parla di corpi eterici; è una questione di proporzioni.
    La terra è il più pesante, l’etere è il più sottile, ma più sottile ancora è la mente, più ancora l’intelligenza, più ancora il falso ego ed infine l’Atman che è oltre il sottile e cioè Spirituale.
    Prendendo spunto da queste informazioni, diventa possibile comprendere molte differenti situazioni fisiche.
    Da notare che gli 8 elementi descritti sono tutti sul piano fisico e compongono l’Universo intero con differenti proporzioni sia nei corpi che nei pianeti.
    Saluti a tutti.
    Renzo

  3. Non credo caro Renzo che i pensieri ultimi al momento della morte abbiano molta incidenza nel proseguo animico individuale, per il resto siamo abbastanza in sintonia, io però spazierei ulteriormente…andando alla ricerca del condivisibile pensiero platonico e del suo principio intelligente che anima l’universo e lo organizza e unifica facendolo muovere verso i suoi fini, così come l’anima umana organizza il corpo ed è la sorgente dei suoi moti. L’universo si presenta allora come un vasto organismo vivente e intelligente: la sua anime pervade ogni cosa, circola nei corpi inanimati come nei viventi, è a contatto con le anime individuali che, attraverso di essa, comunicano fra loro e formano un’unione indissolubile. La concezione di Platone fu ripresa dagli stoici, dai neoplatonici, dal platonismo rinascimentale, da Giordano Bruno, e ne rimangono evidenti echi anche nell’idealismo moderno. Anche il pensiero indiano dei Veda e del buddismo concepì una Mente Assoluta che penetra e dirige il tutto attuandosi nella vita dell’intero Universo.

    • Al momento della cosiddetta morte, chi non è realizzato incontra sofferenza e paura, si vede sconfitto e vorrebbe aver potuto fare certe cose che si rende conto non poterle più fare, vengono a mente insomma le cose che stanno maggiormente a Cuore, rimangono insomma dei desideri non soddisfatti ed è quindi magnamità del Signore offrire un’altra opportunità in sintonia con quei pensieri nonché il Karma sviluppato.
      E’ una cosa molto complessa , ci vuole ispirazione per comprendere anche solo parzialmente.
      Va di moda oggi l’idea che siamo Noi ad aver deciso in che situazione incarnarci, dicono all’incirca la stessa cosa.
      Cari saluti.
      Renzo

      • Tutto è in relazione, la morte non esiste come fatto assoluto e, certamente, l’uomo nella profondità del suo inconscio lo sa, e cioè che altro non è che un’ulteriore condizione dell’esistenza dopo il termine della vita biologica organizzata in sistema. Rimane sconosciuto il problema che riguarda l’uomo nel suo divenire reale. La suggestione della vita sulla Terra, con la sua apparente unicità e concretezza è un falso, il pensiero ci rende conto che una infinità di fatti ci indicano la crisi della morte per quello che realmente è: un mutamento di condizione, di ritmo e d’ambiente nel fluire dell’esistenza futura, posta come il vero assoluto di ogni sostanza che possa qualificarsi tale.

  4. I “pensieri” sono solo pensieri, rispettarli o no è una scelta di ciascuno, secondo il libero arbitrio, essendo frutti dell’intelligenza (del “falso ego” prodotto dal “corpo grossolano”), infatti tutto ciò che leggete e credete di sapere (compresi i Veda) sono pensieri di uomini venienti dall’esteriore, non importa se dal passato o dal futuro, fantasmi di questo mondo, che avendo imparato a scrivere si sono scatenati in dottrine e misteri cervellotici, uomini che non hanno mai parlato dal proprio Sè, cioè delle loro REALI e profonde esperienze personali, probabilmente non avendone mai avute neanche appena nati, sebbene i loro libri sacri siano considerati oro colato da molte persone come loro.
    E voi ricordate per caso qualcosa di voi stessi alla nascita? Domanda spesso ignorata.
    I “fatti concreti” hanno un’unica Fonte, l’Eterna Origine, il Sè, le “fonti” mediatiche sono al contrario illusorie e mendaci, ma c’è gente che si affanna a linkarle, chissà perchè…

    • Elucubrazioni mentali Daniyel.
      Spari a vanvera, fai affermazioni su situazioni e Persone che nemmeno conosci.
      Cerca di rilassarti, non sei obbligato a fare o pensare ciò che non gradisci, stai tranquillo.

Comments are closed.