Video: La fisica quantistica dimostra che c’è vita dopo la morte

Il Dr Robert Lanza – http://www.robertlanza.com/

Robert Lanza sostiene che la teoria del biocentrismo dice che la morte è un’illusione
Ha detto che la vita crea l’universo, e non il contrario.
Questo significa che lo spazio e il tempo non esistono in modo lineare come noi pensiamo.
Egli usa il famoso esperimento del doppio-split per illustrare il suo punto di vista:
Se lo spazio e il tempo non sono lineari, allora la morte non può esistere in ‘alcun senso reale’.

La maggior parte dei scienziati avrebbero probabilmente qualcosa da dire circa il concetto di una vita ultraterrena, o è una sciocchezza, o per lo meno indimostrabile, eppure un esperto sostiene che ha prove a sufficienza per confermare l’esistenza della vita oltre la tomba. Tali prove si trovano nella fisica quantistica.

Il professor Robert Lanza sostiene che la teoria del biocentrismo insegna che la morte come noi la conosciamo è semplicemente un’illusione creata dalla nostra coscienza.

“Pensiamo che la vita sia solo l’attività del carbonio e di un miscuglio di molecole – viviamo un po’ e poi marciamo in terra”, ha detto lo scienziato sul suo sito web. Lanza, dalla Wake Forest University School of Medicine nel North Carolina, ha proseguito, che come esseri umani noi crediamo nella morte perché “ci è stato insegnato che si muore”, o più precisamente, la nostra coscienza associa la vita con i corpi fisici e sappiamo che i corpi muoiono.

La sua teoria del biocentrismo, però, spiega che la morte non è la fine come pensiamo che sia.

Il Biocentrismo è classificato come la teoria del tutto e deriva dal greco, ‘centro di vita’. E’ il credere che la vita e la biologia sono centrali per la realtà e che la vita crea l’universo, non il contrario. Questo suggerisce che la coscienza di una persona determina la forma e le dimensioni degli oggetti nell’universo.

Lanza usa l’esempio del modo in cui percepiamo il mondo intorno a noi. Una persona vede il cielo blu, e gli viene detto che il colore che sta vedendo è blu, ma le cellule nel cervello di una persona potrebbero essere modificate per rendere il cielo d’aspetto verde o rosso.

LA TEORIA DI LANZA DEL BIOCENTRISMO E DELL’ALDILA’

La nostra coscienza ha un senso del mondo, e può essere modificato per cambiare questa interpretazione.
Osservare l’universo dal punto di vista biocentrico, significa che anche lo spazio e il tempo non si comportano nei modi in cui la nostra coscienza li recepisce.
In sintesi, lo spazio e il tempo sono ‘semplici strumenti della nostra mente’.
Una volta che questa teoria sullo spazio e il tempo verrà accettata, significherà che la morte e l’idea di immortalità non esistono in un mondo senza confini spaziali o lineari.
I fisici teorici ritengono che vi è un numero infinito di universi con diverse varianti di persone e situazioni che si svolgono contemporaneamente.
Lanza ha aggiunto che tutto ciò che può accadere, accade, in uno di questi multiversi, e questo significa che la morte non può esistere in ‘alcun senso reale’.
Lanza ha detto anche, che quando moriamo la nostra vita diventa un ‘fiore perenne che torna a fiorire nel multiverso’.

‘Linea di fondo: Quello che vedi non può esistere senza la tua coscienza’, ha spiegato Lanza. ‘La nostra coscienza ha un senso del mondo’. Ha continuato: ‘La vita è un’avventura che trascende il nostro modo ordinario di pensare lineare.

COME L’ESPERIMENTO DELLA DOPPIA FENDITURA SUPPORTI LA TEORIA DI LANZA

Lanza ha citato il famoso esperimento della doppia fenditura per avallare le sue affermazioni. Nell’esperimento, quando gli scienziati guardano un passaggio di particelle attraverso due fenditure in una barriera, la particella si comporta come un proiettile e passa attraverso una fenditura o l’altra.

Eppure, se una persona non guarda la particella, si comporta come un’onda, questo significa che può passare attraverso entrambe le fenditure contemporaneamente. Questo dimostra che la materia e l’energia possono presentare caratteristiche di entrambi: onde e particelle, e che il comportamento dei cambiamenti di particelle si basano sulla percezione e sulla coscienza di una persona.

La teoria completa di Lanza è spiegata nel suo libro: “Biocentrismo: come la vita e la coscienza siano le chiavi per comprendere la vera natura dell’Universo”.

Di seguito un documentario di History Channel sulla Fisica Quantistica:

9 thoughts on “Video: La fisica quantistica dimostra che c’è vita dopo la morte

  1. gli elementi costitutori dell’essere vivente non sono opera umana, ma sono il più bel capolavoro mai fatto da dio secondo le linee della meccanica quantistica. erwin schrodinger.

  2. • Immagina l’aria che invade i tuoi alveoli polmonari e,attraverso una delicatissima membrana,arriva al tuo sangue,ora , in virtu’ di una sorta di codice di carattere biochimico,sempre quello e sempre lo stesso da milioni di anni, si lega all’emoglobina e fa di te una persona viva.
    Ora immagina la luce che colpisce la foglia verde e,anch’essa in virtu’ dell’informazione.del codice
    comportamentale, che porta con se’, e’ in grado di dare vita ad un ben noto processo biochimico,la
    fotosintesi, donando la sua energia,trasformata, alla pianta che di essa vive.

    Immagina ora la tua coscienza profonda,i tuoi sentimenti e le tue gioie,e le tue angosce che si
    trasformano,nel tuo cervello in una serie di segnali di natura bioelettrica che pulsano e scintillano,da
    una rete neuronale all’altra. Bene. Immagina tutto questo e mettilo da parte.

    Il vuoto-l’etere-l’effetto Casimir-il brodo di Higgins

    Un tempo si credeva che lo spazio al di la’ dell’atmosfera terrestre fosse-semplicemente-vuoto,il
    nulla insomma,e tale lo si chiamava e ancora lo si chiama: il vuoto.
    In seguito,dopo la scoperta della gravita’ e del magnetismo,o meglio dell’elettromagnetismo,ci si
    rese conto che il vuoto non avrebbe dovuto essere vuoto poiche’ come avrebbe potuto propagarsi in
    esso una forza e soprattutto un fenomeno descritto come ondulatorio?

    Fu pertanto necessario supporre che il vuoto fosse permeato di una vaga e misteriosa
    sostanza,l’etere,capace da comportarsi come un mezzo attarverso il quale quelle forze potessero
    propagarsi. Era un’invenzione,del tutto priva di una reale evidenza scientifica,se non la sua
    necessita’;infatti a seguito di alcuni esperimenti si concluse che tale ipotesi non era affatto reale e
    venne abbandonata.

    L’effetto casimir:

    si tratta della scoperta di uno scienziato,Casimir,che ha verificato un fatto singolare,o perlomeno
    singolare per chi pensava che il vuoto fosse vuoto davvero: due lastre metalliche molto vicine
    tendono a flettersi l’una verso l’altra,come se esercitassero una mutua attrazione.Ora,questo non
    sarebbe possibile se il vuoto fosse vuoto,si deve supporre quindi l’esistenza di particelle dotate di
    proprieta’ intrinseche e soggette a fenomeni di attrazione e/o repulsione tipiche delle particelle
    elementari costituenti la materia –elettroni,neutroni etc.Contrariamente al supposto etere pero’ qui
    la fisica moderna ha potuto registrare l’esistenza di tali particelle per via sperimentale scoprendo
    che si tratta di particelle elementari prive di massa/energia ma con alcune caratteristiche particolari
    che,in determinate condizioni di eccitamento o interagendo con altre particelle,possono far loro
    acquisire energia e quindi massa,secondo la ben nota e=mc2.
    Questo insieme di particelle ha preso il nome di “condensato” o di “brodo” per esprimere la sua
    casuale,disordinata ma totalmente pervasiva presenza.

    Il condensato,che io personalmente amo chiamare “tappeto quantico” pervade quindi con la sua fitta
    orditura ogni dove,permeando e invadendo il vuoto come il pieno;la smisuratamente piccola
    dimensione di queste particelle/non particelle,la loro elevatissima frequenza vibratoria e quindi
    l’infinitesima lunghezza d’onda e’ alla base della loro presenza pervasiva anche all’interno di
    quell’assemblamento di atomi ed elettroni,che in virtu’ della loro configurazione assumono ,per
    noi,l’aspetto di materia;lo spazio fra le varie possibili configurazioni e’ tale,se confrontato con le
    dimensioni delle nostre particelle,da essere del tutto riempito e pervaso come fosse vuoto.
    Sicche’ intorno a noi,in noi,fra le molecole e fra gli atomi e gli elettroni del nostro corpo,nei tasti di
    questo p.c. abbiamo un’infinito e continuo ribollire di particelle virtuali e non virtuali,in continua
    trasformazione fra questi due stati.
    Tutto questo,ovviamente, avviene anche fra gli atomi e gli elettroni e le molecole del nostro
    cervello.

    La coscienza profonda.

    Dove si situa la nostra coscienza profonda,il nostro senso del se’,la nostra piu’ intima identita’che
    con il suo continuum nel tempo ci da certezza di esistere e di essere sempre noi,nonostante i mille
    cambiamenti del nostro corpo,che,a quanto pare, si rinnova di continuo in un modo tale che dopo 10
    anni tutte le nostre cellule sono state sostituite da altre nuova,eppure siamo sempre noi…dove si
    trova questa nostra “anima” che tutto lega…..Noi restiamo noi e non andiamo in pezzi perche’ i
    componenti del nostro corpo,proprio come la materia, sono tenuti insieme in virtu’ di una nostra
    peculiare ed unica configurazione,ma di piu’ e meglio della materia,c’e’,anche,una configurazione
    di natura piu’ sottile; un’assemblaggio codificato che potremmo chiamare la nostra anima o
    coscienza profonda.Questa,al di la’ dei mille tentativi religiosi di trovarvi un posto diverso,non puo’
    trovarsi altro che nel nostro cervello.
    L’incessante moto dei nostri pensieri profondi,il brillio elettrochimico sempre in atto all’interno del
    cervello,misurato sperimentalmente, produce energia –come dimostra la possibilita’ di fare un
    elettroencefalogramma-,ma, sopratutto,porta in se’-codificato-lo schema informativo delle nostre
    sensazioni piu’ profonde,non dei pensieri passeggeri o contingenti,ma esattamente di quello che noi
    siamo,anche al di la’ della nostra consapevolezza….E’ come se la nostra coscienza avesse una sorta
    di DNA di base e uno dinamico,in continua evoluzione o involuzione…un codice
    informativo,proprio come i files di un p.c.-e non e’ un caso che le scoperte scientifico/tecnoligiche
    ci indichino una strada…-
    Ecco,tutto questo e’ in noi ed esattamente nel cervello,e qui troviamo,non fuori dal cervello, ma
    dentro e insieme ai sui componenti,il nostro amato e fitto tappeto di particelle pulsanti in una sorta
    di sospensione piena di infinite possibilita’,pronte,avide, direi, di legarsi –sembra davvero
    l’emoglobina con l’ossigeno-o meglio,di lasciarsi perturbare,dalla pur minima fluttuazione di
    energia.E cosa porta in se’,codificata in una pura informazione-come l’onda elettromagnetica porta
    le parole della radio- questa minima fluttuazione ondulatoria di energia se non noi stessi,il distillato
    della nostra piu’ intima coscienza?.
    Tutto quello che penso,in qualche posto trova corpo.

    Questo pensiero mi colpi’ con la forza di un maglio gia’ molti anni fa…….ora,dopo molte limature,
    posso esprimerlo meglio:quello che penso sta per quello che sono,quello che la mia anima direbbe
    in punto di morte,la mia peculiare, unica e sempre presente vibrazione di fondo-gioia,nostalgia
    sofferenza,passione o tenacia; quel particolare sentimento che connota i miei tratti e lascia intuire
    quello che io sono davvero a chi,vedendomi,abbia occhi per intuire,e non sarebbe dificile,e’ che
    siamo troppo distratti…

    Le nostre amate particelle quindi si connotano della nostra particolare vibrazione,non che avvenga
    nulla di eclatante,semplicemente se ne vanno in giro per l’infinito spazio portandosi un po’ della
    nostra informazione….e in virtu’ di quel piccolo surplus di energia-in pieno accordo con la ben nota
    E=MC2 di Einstein,che significa anche M=E/C2(che ci dice che un aumento di energia produce un
    aumento, o la comparsa,laddove non ci fosse,di una massa) cominciano a prendere corpo,ad
    incarnarsi,per dirla con un termine forte,nel mondo reale……

    Valle Corsaglia 1978.

    Era uno splendido periodo della mia vita.vivevo bene e in profondo contatto con me stesso,un
    momento magico,tutto mi era talmente chiaro e vivo da averne quasi una sofferenza…..
    Mi trovai in un dolce pomeriggio di maggio a guardare,dall’alto,una piccola verde valletta di mezza
    montagna quando di colpo mi sentii profondamente in pace e in sintonia con tutto quanto intorno a
    me fino pensare che si’ davvero nella natura e nel mondo circostante tutto e’ come fosse gia’
    scritto…..Guardavo un piccolo albero giu’ in basso sul greto del ruscello e vedevo in lui un bimbo
    curioso e felice….poi,piu’ in la’ un alberello ritorto sporgeva da un declivio e mi diceva di tutta la
    sofferta volonta’ di vivere,di tutta la tenacia necessaria per resistere a dispetto di quell’assurda
    posizione…..Piu’ avanti un gruppetto di massi sembravano messi li’ apposta per dirmi della
    tranquilla loro esistenza al cospetto del fiume…..E altro e altro ancora mi disse quel giorno la mia
    amata valletta…..piu’ avanti il ruscello faceva un curva ampia,ricca di una serena tranquillita’ che
    trafiggeva il cuore per la sua dolcezza……un albero piu’ su, isolato dagli altri mi diceva della sua
    solitudine,della pacata accettazione di un’esistenza solitaria ma non meno bella e plausibile delle
    altre….e cosi’,tutto,anche lo sfondo dei monti mi parlarono alcuni della dolcezza delle forme.altri
    dell’aspra determinazione della loro esistenza…..Arbusti fitti intricati e prepotenti soffocavano
    altre piccole piante e mi dissero della prevaricazione e del dolore che infliggevano alle loro
    vittime…e tanto altro ancora……,

    Ecco dicevamo,appunto,che le nostre particelle piano piano trovano corpo in qualche dove e
    portano ad incarnarsi la nostra particolare vibrazione,la nostra pura informazione;cosi’ la
    reicarnazione alla quale per tanto tempo credetti e’ simbolica e vera allo stesso tempo; davvero
    qualcosa di noi si reincarna,ma certo non necessariamente in quello che comunemente si crede…,ci
    potremo incarnare in situazioni.dinamiche,conflitti….le nostre particelle lavorano e operano anche a
    quel livello,non certo e non solo al livello della materia che in fondo e’ il risultato piu’ eclatante e
    manifesto,frutto,direi di un consolidarsi e rinforzarsi di una vibrazione di fondo collettiva e
    condivisa dalla piu’ grande moltitudine di esseri. Una sorta di coscienza collettiva condivisa che
    forte della sua potenza ha plasmato e plasma piano piano la materia,influenzando con un potente
    codice informativo le possibili configurazioni atomo /elettroni (questo e’ in fondo la materia:tanto
    vuoto e poco – o nulla ? pieno,legato saldamente dalle opportune configurazioni).
    Percio’ le cose accadono…e le cose che si pensano finiscono per accadere in po’ piu’ simili a cio’
    che pensiamo…sincronicita’….gli I King cinesi… il Karma ….molte cose affascinanti ci indicano
    una via che fatichiamo ad accettare,nella nostra necessaria razionalita’….Pero’ oggi la fisica sta
    sposando la razionalita’ occidentale con la visione orientale e stanno scaturendo i veri frutti della
    conoscenza….

    E quindi,tornando a noi,oltre che la materia si plasmano e si conformano situazioni,dinamiche
    sociali,conflitti interpersonali;nascono artisti e genii per i quali non si spiega tanta fortunata
    inclinazione per cio’ che fanno senza fatica….L’universo si nutre e si evolve di noi e per noi
    E la realta’ che ci circonda,quella materiale e quella immateriale,altro non sono che
    rappresentazioni di stati di coscienza in tutte le loro innumerevoli espressioni e configurazioni.
    Passato-presente e futuro: qualcosa di noi vaga quindi per l’infinito spazio/tempo e,in qualche
    dove,trova corpo pian piano.E lo trova dovunque e in ogni diverso tempo,nel presente come nel
    passato e nel futuro -percio’il ricordo del nostro passato,quello storico intendo,per esempio il
    medio evo,altro non e’che la storia dell’incarnarsi nel mondo reale di diversi stati di coscienza,di
    diversi significati,per questo tanto mi attraggono certe antiche storie,qualcosa di me era li’,o meglio
    e’ li’;si perche’ non esitono mondi passati ne’ futuri,ma solo mondi ed universi paralleli e presenti
    che realizzano quelli che sono,per noi costretti a razionalizzare e a dare un posto e un tempo alle
    cose,stati di coscienca colletiva che poniamo nel passato.
    Per essere precisi: tutto finisce per trovare corpo ( m= e/c2) in un luogo e in un tempo,quello
    presente e unico, in molteplici universi paralleli che danno vita ad altrettante rappresentazioni di
    altrettanti stati della coscienza collettiva: Noi abbiamo bisogno di inquadrare i diversi stati della
    coscienza colletiva in diversi tempi per dare loro un continuum razionale e plausibile per il nostro
    cervello,noi ri/costruiamo la storia e facciamo in modo che tutto si attagli perfettamente,con un
    processo di feedbak ricostruiamo gli eventi e ne facciamo la storia.
    Quindi ne’ passato ne’ futuro ma eterno e atemporale presente con molteplici universi a dare vita a
    nolteplici storie e noi le viviamo tutte,almeno quelle che riusciamo a concepire in noi;per questo la
    gente,alcuni,credono di ricordare vite passate…no,ricordano vite presenti,ma in altri universi….e
    magari ci vanno anche,quando sognano e scoprono posti non proprio uguali ai nostri ma simili,ecco
    questo intendo per “universi paralleli”.

    Realta’ e significato.

    Come detto,quindi,la realta’ circostante si pone come la rappresentazione di stati di coscienza e
    porta percio iscritto in essa un “significato”,cosi’ come ognuno di noi porta in se’ il
    proprio.E’evidente allora che anche il dolore,le frustrazioni e le sofferenze che connotano la vita di
    noi tutti e cosi’ la vita dei popoli ,trovino corpo ed espressione in situazioni e realta’ dolorose e
    negative;lo si potrebbe chiamare effetto Karmico,anzi lo e’,pero’ anche questa a mio avviso e’ la
    definizione per un fenomeno che non si conosceva, in effetti la sua valenza e’ simbolica,a
    descrivere un fenomeno del tutto fisico.Cosi’ la reincarnazione come gia’ detto.
    Percio’ non avrebbe dovuto sorprendermi intravedere nella mia valletta della val corsaglia tanti
    “significati”.
    Da allora cerco di vedere le cose intorno a me con quella prospettiva,cerco di capire cosa
    esprimono,prima di capire cosa sono.

    A questo punto del discorso il dubbio si insinua:nessuno sa se tutto questo ha un pur minimo
    fondamento o risponde solo all’esigenza di darsi un nuova,piu’ complessa descrizione della realta’.
    Pero’ dobbiamo partire da alcuni presupposti scientificamente accertati.

    La fisica dei quanti:

    Sappiamo bene che l’evoluzione dello studio della fisica detta “quantica” ha sostanzialmente
    chiarito che le particelle elementari,dall’elettrone al positrone e al neutrone e tutte le altre non sono
    per nulla facilmente individuabili,per il semplice motivo che la loro individuazione,cioe’ il semplice
    osservarle,investendole dell’energia portata dall’unica fonte indispensabile per vederle ,la luce,ne
    cambia lo stato. Esse,le particelle,fluttuano incessantemente in un mare di possibili posizioni- per
    esempio l’eletrrone non ruota affatto con orbite intorno all’atomo ma semplicemente le sue possibili
    posizioni.intese come insieme di possibilita’ descrivono delle orbite,di possibilita’ appunto –infatti
    questa funzione descrivibile con la matematica viene detta “funzione d’onda”.L’atto di osservarle fa
    si’ che questa funzione d’onda collassi immediatamente e divenga quindi una posizione non piu’
    possibile ma reale a tutti gli effetti. Einstein ,angosciato,voltandosi a guardare la luna si chiedeva se
    essa fosse ancora li’ quando lui non la guardava…..,Il famoso esperimento della fenditura nei
    confronti della luce per esempio ci dice che essa e’ un fenomeno corpuscolare se osservata con quei
    parametri e ondulatorio con altri parametri;altri e complicati esperimenti comunque hanno portato
    ad un sostanziale verita’ accettata,cioe’ che la realta’,qui intesa come particelle
    elementari,interagisce con l’osservatore dell’esperimento,cioe’ non e’ oggettivamente un “altro da
    se’” rispetto allo scienziato,ma nel momento dell’osservazione il risultato ottenuto e’ sempre e solo
    il frutto di una interazione.
    Questo ha grandi implicazioni :la realta’ oggettiva quindi e’ solo una nostra illusione ( maya-sogno).
    Essa di fatto non esiste,altro non e’ che un lampo di luce,di energia di infinite possibili
    configurazioni (sara’ forse questo lampo di luce/energia la mia ultima sensazione prima di
    lasciarmi condurre per sempre nell’infinito?),e’ la nostra attenzione,la nostra esistenza a farla
    “collassare” rendendola come la vediamo…noi siamo l’osservatore della funzione d’onda che ci
    riguarda e questa collassa per noi e solo per noi,a divenire reale ed esprimendo con questo il
    risultato dell’interazione con noi e solo con noi.

    A quanto pare,a grandi linee,abbiamo tutti una sorta di realta’”condivisa”,ma chi ci dice che la mia
    realta’ sia uguale alla tua davvero? Nessuno. Io penso che sia diversa per ognuno di noi,certo
    vediamo le stesse cose,ma cio’ che vediamo e’ mediato dal nostro spirito,dalla nostra coscienza
    individuale e certo non puo’ essere uguale.
    Ognuno e’ quindi artefice in senso stretto e costruttore della propria realta’.
    La cosa bella e’ che la realta’ condivisa ci fa diventare attori della stessa rappresentazione dove
    ognuno interagisce con tutta la rappresentazione,con l’apporto della sua personale e cosi’ facendo la
    arrichisce di contenuti e la fa evolvere e cambiare in corso d’opera: la rappresentazione della realta’
    condivisa si nutre,quindi,di tutte le singole rappresentazioni di stati di coscienza che sono le nostre
    singole vite…,Sarebbe diversa la realta’ senza di me? Sorridendo i piu’ hanno gia’ pronta la
    risposta…ma sara’ giusta? Chi mi dice come sarebbe la realta’ collettiva senza di me senza di
    te,senza i nostri amici? Uguale a se stessa? No,credo di no,sarebbe cadere nel tranello di una realta’
    oggettiva,cosi’ come di un tempo assoluto e uno spazio infinito.
    Il resto alla prossima puntata…..non e’ ancora finito.
    valerio

  3. lancio questo mio pensiero,un po’ come una bottiglia nel mare della conoscenza einvito chi fosse interessato a contattarmi.GRAZIE.
    Cosa ha intravisto Einstein sotto il lembo del velo?

    un concetto chiave della fisica quantica ci lascia supporre che non sia possibile dire con certezza quali caratteristiche avesse una particella prima di essere oggetto di un esperiemento,prima di essere vista in pratica.Si puo’ solo presumere che abbia sempre quelle determinate caratteristiche,anche quando non la guardiamo.
    Questo approccio al problema e’ pero’ spesso falsato dal nostro concetto ordinario dell’osservare:ragioniamo come se si trattasse solo di aprire una finestra,guardare e richiuderla.
    Nel caso delle particelle elementari e’ ormai dimostrato che osservare significa interagire,e da questo consegue l’indeterminazione riguardo allo stato precedente.
    Bene,a mio parere questo e’ il primo passo verso la comprensione di una verita’ piu’ profonda e,se vogliamo,sconvolgente;abbiamo sollevato un lembo del velo.E’ un risultato stupefacente che apre l’orizzonte a ragionamenti che solo qualche anno fa sarebbero stati bollati come pura fantasia,o stupido misticismo,ma e’ proprio da qui,da questo piccolo lembo sollevato che puo’ iniziare uina nuova era,l’era dell’unificazione della scienza con la filosofia e con antiche conoscenze (di fisica) a noi giunte sotto forma religiosa.
    Torniamo al ragionamento precedente sulle caratteristiche della particella “prima”di essere osservata;spingendolo al suo estremo potremmo dire che non siamo neppure in grado di affermare con certezza se la particella c’era davvero prima di essere osservata.Questo e’ il punto saliente.La fisica quantica ci dice che c’era,ma non proprio realmente come penseremmo noi,bensi’ come possibilita’,come “probabilita’” di esserci.Allora questo mi spinge ad azzardare un’ipotesi forse non del tutto peregrina:nulla esiste prima di essere osservato;questa affermazione ha implicazioni filosofiche enormi e di fatto lega la fisica con taluni assunti religiosi apparentemente privi di senso.L’uomo crea letteralmente il suo mondo il quale si espande man mano che la coscienza di se’ e la conoscenza dei fenomeni si espande essa stessa;l’uomo trova letteralmente cio’ che cerca poiche’ nel cercarlo finisce per proiettare nell’infinito mondo delle possibilita’ quantiche proprio quello che desidera trovare,e i quanti divengono reali,acquisiscono massa e realta’,e si aggregano organizzandosi come la limatura di ferro davanti ad una calamita.Non dico che se io penso a qualcosa essa si concretizzi,dico soltanto che l’espandersi dell’orizzonte degli eventi attorno a noi procede di pari passo con l’espandersi del nostro livello di conoscenza;piu’ cose puo’ contenere la nostra mente,piu’ cose pare contenere l’universo-per l’appunto in espansione,per noi- E non vi e’ prova che le cose esistano prima di essere per cosi’ dire scoperte….. esistono senz’altro,ma come probabilita’,pronte a prendere corpo…..
    Un tempo si credeva la terra piatta e che oltre l’orizzonte del mare vi fosse uno scalino e mondi terrificanti;saremmo semplicemente portati a pensare che invece l’altro mare e le altre terre e la rotondita’ della terra fossero gia’li’,pronte ad essere rivelate,ma chi ce lo dice? Che prova abbiamo di cio’.La prova la forniamo noi stessi,con una sorta di ricostruzione storica a ritroso nel tempo,ci creiamo una descrizione del mondo che si attagli alla nuova conoscenza e dopo averlo fatto tutto ci appare congruo e coerente;abbiamo espanso la nostra coscienza e l’orizzonte degli eventi reali intorno a noi ha guadagnato terreno sull’universo delle possibilita’,espandendosi lui stesso….

    Vedo intorno a me un brulicare di vita,amici,amori,relazioni che si intersecano e si arricchiscono,un mondo fantastico di realta’ multiformi e mi e’ logico pensare che tutto questo ci sarebbe anche senza di me,indipendentemente dalla mia esistenza,ma che prova ho per dire che,con me morto,tutto questo continui?E se tutto questo fosse il mio mondo,ma proprio solo il mio?e se per ognuno di noi vi fosse un mondo possibile e reso reale proprio da noi,nel ruolo di osservatore e sperimentatore?.

    Certo,tutto questo porta lontano e disorienta e tende un po’ a squalificarsi perche’ si potrebbe obbiettare che cosi’ procedendo tutto ed il contrario di tutto potrebbero essere la verita’,ma io cerco di non uscire troppo dal seminato
    e cioe’ di partire dall’indeterminazione dello stato della particella antecedente l’osservazione.

    La tentazione mistica e’ forte in questo ragionamento,ma io vorrei restare nell’ambito di una descrizione dai connotati laici e scientifici:qualcuno potrebbe dire che l’uomo,come sto cercando di presentarlo,appare simile ad un dio,ma non e’ cosi’: l’uomo stesso e’ parte del processo, artefice dell’evoluzione dell’universo ed oggetto facente parte di questa stessa evoluzione.

    In tutti i campi assistiamo ormai da 200-trecento anni a scoperte scientifiche conseguenti ad ipotesi teoriche,e cio’ avviene ad un ritmo sempre piu’ incalzante,poiche’ ogni scoperta porta in se’ le possibilita’ per favorire altre ipotesi e quindi verifiche e cosi’ via;tutto questo realizza una continua espansione della realta’che ci circonda .Non puo’ essere un caso il fatto che le scoperte vengono fatte proprio quando si e’ pronti per farle ed utilizzarle:allora,le “scoperte” avvengono quando l’espansione della nostra coscienza le rende plausibili e da possibili divengono reali e istantaneamente vanno a riassestare la nostra descrizione della realta’ incastonandosi al posto giusto nella nostra visione ,che da quel momento in poi diviene esattamente quello che ci serve: congrua ,coerente e presente.

    In pratica il processo di creazione (usiamo questo termine pur sapendo quanto puo’ fuoruviarci) avviene su piu’ livelli,passando dalla creazione dell’evento a causa dell’interferenza dell’osservatore alla creazione di una nuova descrizione della realta’ che ne comprenda e giustifichi l’esistenza ed infine alla creazione di nuove porzioni di coscienza (colonizzando nuove parti del nostro cervello?) che ,ampliata,ci permette di vedere nuove possibilita’di ampliare la nostra descrizione del mondo,finche’ scopriamo altre nuove meraviglie e cosi’ via.Stavo per dire all’infinito,ma su questo ho dei dubbi .per ora.

    PERCHE’ nei primi istanti dell’universo omega e’ stato cosi’ vicinissimo a 1,perche’ tutto ci sembra parametrato cosi’ incredibilmente bene,e perche’ vi e’ la giusta combinazione fra varieta’ e vuoto e insomma si realizzano tutte le raffinate combinazioni indispensabili alla vita?
    L’esistenza di tanta perfezione ci ha fatto credere in un universo assoluto,regolato da leggi armoniche ,perfette e assolute, immanenti e ,per cosi’ dire, oltre l’ universo stesso.

    La risposta si trova nella teoria della selezione naturale ; quindi tutto ci appare cosi’ congruo e perfetto perche’
    questo e’ l’unico fra innumerevoli universi privi dei giusti parametri a vederci presenti e spettatori di tanta bellezza.

    E non potrebbe essere altrimenti: se noi ci siamo, qui , a porci queste domande, l’universo non puo’ che essere cosi’ com’e’. In caso contrario non ci sarebbe nessuno a registrarlo.

    Un dubbio pero’ mi assale, se solo alcuni fra infiniti universi realizzano le giuste condizioni,e se una frazione di infinito altro non e’ che infinito essa stessa,allora vi sono infiniti universi come il nostro?.

    Devo dedurre quindi che gli universi non siano affato infiniti,ma in numero finito,allora tutto torna comprensibile e logico.

    L’idea di infiniti universi e’ solo un sostituto dell’universo assoluto,percio’ credo che siano in numero finito ma in espansione, come il nostro.

    valerio

    • Ciao, complimenti per il tuo bellissimo articolo! Piano piano sembra ci stiamo avvicinando ad alcune teorie di “santoni” orientali o meno (non certo propriamente “scienziati”) dove mi pare di ricordare veniva spesso riportata l’affermazione che la realtà non è altro che la materializzazione di un pensiero cosciente…..cosa dire….a volte penso che.chi ragiona troppo come noi rischia di tastare molto l’acqua prima di decidere a tuffarsi e invece c’è chi sguazza tranquillo e si fa portare dalla vita in modo disinvolto, senza porsi alcuna domanda e probabilmente soffrendo molto meno. Io li invidio! Non è facile per chi lo cerca trovare il bandolo della matassa. Mi chiedo sempre se alla fine di questa mia esistenza ci sarò riuscita a capirci qualcosa. Intanto un in bocca al lupo a tutti! E soprattutto, come diceva qualcuno, che la vostra vita sia spettacolare! Ciao da Cate.

  4. Complimenti…
    …è da poco che mi sono avvicinato a questi concetti che tu spieghi in maniera semplice e discorsiva ma molto brillantemente.
    Robert Lanza con il suo saggio ” BIOCENTRISM ” ha acceso e focalizzato la mia curiosità e spero quanto prima di leggerlo in italiano.
    Un saluto e di nuovo complimenti

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